Immersa nel traffico cittadino di
un qualunque lunedi’ mattina, con le mie scarpe tacco 12, martello freneticamente sui pedali dell’auto, frizione
……accelleratore… frizione …accelleratore… freno. Ogni tanto “butto un occhio” agli
specchietti per controllare le altre auto, ma soprattutto al primo semaforo
rosso controllo per l’ennesima volta se il trucco e i capelli sono in ordine,
quando la mia radio preferita trasmette un brano anni 80 tra gli
intramontabili. Improvvisamente mi sembra che il sedile della mia Yaris mi
butti fuori di colpo, come il seggiolino di un aereo militare dopo aver
schiacciato il bottone “eject” e mi ritrovo a Firenze, in gita scolastica delle
Scuole Superiori , stesa sul letto della camera d’albergo e con il mio walkman
sto ascoltando per la ventesima volta “State of Nation” degli Industry. Un vero
cult di quegli anni! Di colpo l’andare in ufficio e affrontare una giornata
stressante non mi sembra poi cosi’
traumatico …… questa canzone mi ha rievocato dei cosi’ bei ricordi che mi sento
di buon umore ed euforica. A costo di
sembrarvi forse un po’ troppo nostalgica a me la musica anni ’80 e ’90 mi hanno
regalato sempre delle emozioni incredibili.
Se sento Nikka Costa , quella
bambina con la vocina delicata e il viso
angelico che cantava “On my own” in una frazione di secondo rivado con la mente
ai ricordi di una quartodicenne in spiaggia a Marina di Ragusa, mentre scherzo
con i miei amici siciliani.
Ed è un susseguirsi di sensazioni
…..Non ci crederete ma io ad ogni Natale, inserisco come suoneria del mio
cellulare “Last Christmas “ degli Wham, perche’ ogni volta che la sento, mi
rivedo in discoteca appena diciottenne, con look discutibile ma in linea con
quegli anni, mentre festeggio con gli
amici il mio primo capodanno da sola. Un avvenimento storico visto che i miei
genitori non mi permettevano di uscire
spesso di sera, altroché i giovani di oggi!
Il periodo adolescenziale e’ stato
caratterizzato dalla mia passione per i Duran Duran , di cui era una fan sfegatata e il mio bel poster del faccione di John Taylor
il chitarrista ce l’avevo anch’io nella mia cameretta con “Save a prayer” che girava
a manetta sul mio registratore per musicassette.
Con i primi soldi guadagnati
iniziai ad andare anche a qualche concerto internazionale importante, di quelli
che lasciano il segno, di quelli che negli anni a venire potrai dire ai tuoi figli “IO C’ERO!”… Pink
Floyd nel ’88 con un enorme maiale che
passavano sopra le teste degli spettatori….Oppure Bruce Springsteen trascinata
da una mia amica, durante il quale ci siamo scatenate a ballare a tal punto dal rischiare di rotolare giu’ dagli spalti dello Stadio.
Poi crescendo arrivo’ l’amore e la musica
italiana inizio’ a far parte della mia vita. Brani di Antonello Venditti e
Tiziano Ferro ascoltati fino alla nausea
hanno segnato i miei momenti di amore, di
rabbia e di addii. La musica mi ha
accompagnato anche e soprattutto durante la mia malattia ; mi estraniavo da tutto
cio’ che mi circondava mentre per esempio ero in sala d’aspetto prima di una
visita medica oppure durante le terapie. Un po’ di sana musica per aiutarmi a
tirare avanti!
Ma di quel tremendo e
interminabile periodo della mia vita c’e’ anche un’innocua musichetta che mi ha
tenuto compagnia nei pomeriggi in cui ero ostaggio del divano ed e’ la sigla iniziale di
una serie televisiva americana “Sex and the City”. Aspettavo ogni giorno un
episodio, una nuova puntata che mi facesse sorridere un po’ e dimenticare i
miei problemi . So’ gia’ a cosa state pensando …..avete ragione di certo non mi
evochera’ mai ricordi allegri, ma questo motivetto mi aiutera’ a ricordare la
forza che mi ha sostenuto in questi anni perche’ se ho affrontato il cancro
posso affrontare TUTTO! Vi regalo una
scena del telefilm che mi ha toccato particolarmente……https://www.youtube.com/watch?v=bGwfg6y9yVw
guardatelo merita davvero!!!!
Foto cortesia di Roswell Park, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/
Che tenerezza! Bellissimo pezzo, Grazie Rosy! XXX
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