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martedì 3 maggio 2016

ORGOGLIO ITALIANO


Mi sono sempre immedesimata nei personaggi di  telefilm come “ER Medici in prima linea “. Certo lavorare a fianco di un George Clooney in camice bianco ha il suo perché,  ma non ho mai desiderato diventare una dottoressa o un’infermiera, troppo emotivamente destabilizzante.
In questi anni ho conosciuto tantissimi medici e paramedici che svolgono questo mestiere con passione e determinazione, malgrado le scarse risorse degli ospedali pubblici italiani.
Nella mia città il reparto oncologico è ancora aperto grazie al tam tam mediatico e alla mobilitazione generale fatta di migliaia di firme di cittadini . Come si può pensare di chiudere un reparto stracolmo di pazienti, dove passi le giornate attaccata ad una flebo ma almeno in un clima sereno e nonostante tutto allegro, grazie alle infermiere che amorevolmente seguono i malati??!
Certo ci sono anche i centri di eccellenza, dove oltre a curare i malati,  viene anche finanziata la ricerca scientifica. Il centro di Candiolo vicino a Torino e’ uno di questi e  ahime’  e’ diventato quasi “una seconda casa” per me.
La struttura e’ nuovissima ed  imponente. Malgrado sia nel bel mezzo delle campagne piemontesi e i parcheggi siano a “perdita d’occhio”,  diventa difficile trovare un posto auto. Questo la dice lunga sulla quantità dei malati che frequentano il centro!
Ricordo che contattai personalmente il Direttore della Divisione di Ginecologia Oncologica sul cellulare . SI’! avete capito bene ………..sul SUO telefono personale , per fissare un consulto medico. Purtroppo ci disse che stava per partire per le vacanze, ma che aveva un’ottima equipe di medici e ci fornì un nome di un collega .
Alla prima visita rimasi colpita da questo giovane dottore dai modi gentili e con un faccino da eterno ragazzino . Questo dottore mi segue ormai da circa 3 anni rassicurandomi ad ogni visita di controllo e devo a lui la mia guarigione.
E’ palese l’entusiasmo con cui svolge questo lavoro e sono contenta che finalmente possa raccogliere i frutti di tanti sacrifici fatti di studio ed esperienze all'estero. Ho scoperto da poco che si occupa anche di corsi di formazione per futuri infermieri, quindi il suo e’ davvero un impegno a tutto tondo.
Ebbi comunque modo di conoscere il primario in occasione  del secondo intervento di recidiva, o meglio avrei voluto stringergli la mano, ma non ebbi il tempo di entrare in sala operatoria che l’anestesia mi aveva gia’ mandato ko e stavo gia’ ronfando alla grande.
Il giorno dopo, mentre ero al telefono con un’amica elogiando l’Istituto di Candiolo, mi si materializzo’ improvvisamente a fianco al mio letto un giovane biondo che si presento’ dandomi la mano. Era lui …il direttore…..Un medico giovane , bello, professionalmente preparato ma soprattutto umile. Siamo lontani dai primari “baroni” di una volta, lui e’ arrivato spingendo il carrellino per le medicazioni dicendomi “ora inizio io poi finira’ l’infermiera”. Incredibile!
Una struttura ospedaliera che e’ in realta’ un concentrato di efficienza, professionalita’ e umanita’, dove le camere hanno il bagno stile hotel piu’ che da ospedale e dove anche le signore delle pulizie entrano in stanza ogni mattina con il sorriso stampato in faccia e una battuta cordiale per tutti.

Non posso che ringraziare tutti i medici dell’Ospedale della mia citta’ e l’Istituto di Candiolo per avermi assistita in questi anni e se non sapete a chi donare il Vostro 5 per mille scegliete un polo oncologico tutto italiano come  L'Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo (TO).

Foto cortesia di Jeff Eaton, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/

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