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mercoledì 24 febbraio 2016

DI NECESSITA’ VIRTU’



Navigando sul web alla ricerca di qualche rimedio infallibile per affrontare il cancro, mi sono accorta  che  i consigli medici e spirituali sono davvero un’infinita’.
Dopo lo shock iniziale, ognuno adotta una tecnica diversa per metabolizzare la triste notizia e trovare le motivazioni interiori per combattere.
La fatidica sera di quello stramaledetto settembre 2007 , uscii dall’Ospedale camminando come un robot. Le mie gambe si muovevano meccanicamente, ma il mio cervello ero un'accozzaglia di pensieri, avevo bisogno di riordinare le idee prima di andare dai miei figli.
Dove potevo andare? Era tardi e di sicuro sarebbe stato preferibile non rimanere a lungo in quel parcheggio al buio e da sola.
Forse vi sembrerà assurdo e inspiegabile, ma decisi di recarmi in un grande centro commerciale. All’improvviso tutto mi sembrava tetro e opprimente e avevo bisogno di vedere luci, colori , persone, insomma che la vita stava continuando per tutti, anche se non per me.
Entravo e uscivo dai negozi senza capire cosa stessi cercando. Nulla in particolare, di certo non avevo un  bisogno reale e non in quel momento, ma come d’incanto mi ritrovai ad acquistare una cintura.
Era un oggetto qualunque, ma possedere qualcosa tra le mie mani nuovo di zecca mi dava sicurezza,  stavo facendo shopping come qualunque altra donna “sana “ .
Da quel giorno lo shopping e la cura di me stessa erano diventati la mia priorità, la mia consolazione, il mio incentivo ad andare avanti.
Ad ogni visita medica che affrontavo, mi premiavo comprando ciò che ogni donna desidera, abbigliamento , bigiotteria , trucchi . Ahimè non essendo miliardaria mi concedevo qualche sfizio non certo dei regali lussuosi.
Ebbene sì, lo ammetto,  sono diventata in un certo senso egoista, perchè ho iniziato a mettere davanti a tutto e tutti il mio essere Donna e i miei desideri, talvolta sacrificati per badare alla casa e ai figli.
La parrucchiera tutte le settimane? Certo perché no! Vedermi allo specchio con i capelli ben pettinati mi faceva tornare subito il buon umore, anche se ero piena di medicazioni e fasciature. 
Un massaggio anticellulite? Altroché! dopo tutto il cortisone aveva contribuito a farmi diventare gonfia e in sovrappeso, quindi meglio porvi rimedio.
Iniziai così anche un cambio repentino di look perchè si sa’ l’apparenza inganna; tacchi alti, vestiti corti , cercavo in tutti i modi di distrarre l’attenzione di chi mi circondava, perchè ero stufa di vedere le facce degli amici che mi compativano, quando mi guardavano, gli si leggeva in faccia che stavano pensando “poverina”.
Avevo creato una sorta di maschera dietro cui  nascondermi, per non far trapelare il mio reale stato d’animo.
Essere ogni giorno vestita di tutto punto , truccata, ingioiellata e apparentemente allegra mi dava la forza per continuare la mia battaglia. Alle sedute di chemioterapie mi presentavo in Ospedale con tuta da ginnastica blu elettrico  agghindata con anello e collana in tinta, ma soprattutto, sotto la mia odiata parrucca, un trucco che non passava inosservato.
Sentirsi bene fuori, per combattere il disagio mentale e la spossatezza fisica.
Forse i miei consigli non appariranno mai in qualche sito di medicina alternativa , certo lo yoga che ho praticato nel periodo della mia malattia mi  ha aiutato a riacquistare serenità e concentrazione, ma a chiunque mi abbia mai fatto qualche complimento dicendomi “Oh Rosy come sei sempre ben vestita e truccata “ io ho sempre risposto con ironia “MEGLIO FAR INVIDIA CHE PIETA’ “ !!! J

Foto cortesia di Izaias  Almeida, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/





domenica 21 febbraio 2016

INDIGNATA



Sono arrabbiata e scandalizzata!! Vi ricorda qualcosa il cuore che vedete in questa foto?
Nei giorni scorsi mi era arrivato un messaggio in cui si proponeva di inserirlo come profilo whatsapp, perchè proprio quella settimana era dedicata alla lotta contro il tumore al seno.
Nel momento stesso in cui ho ricevuto il messaggio, ero attonita e la mia faccia sembrava proprio come una delle emotions di whatsapp avete presente quella faccina con gli occhi sgranati?! In realtà  mi suonava alquanto strano che fosse proprio in quel periodo, ma comunque per solidarietà decisi di allinearmi e di inserirla anch’io come foto del mio profilo.
In un attimo quasi tutti i miei contatti di whatsapp avevano inserito il cuore ……. Improvvisamente, a fine giornata, cominciarono a pervenirmi messaggi in controtendenza per avvisare tutti che si trattava di una bufala, che la notizia non era vera, perché la settimana della ricerca sarebbe stata come ogni anno in Ottobre.
Mi rivolgo a chi gestisce questa app. 
Si puo’ speculare anche sul cancro? Chi ha fatto partire questi messaggi? Perche’ approfittare delle persone comuni facendo leva sulla loro sensibilita’? Magari c'è una ragione ben precisa di cui sono all'oscuro.
Quello stesso giorno chiesi ad una mia amica “Maaaaa come mai tu non metti il cuore come tutti sul tuo profilo?” e lei mi rispose “non amo queste catene di sant’Antonio e poi preferisco dedicare il mio tempo libero facendo qualcosa di concreto per la lotta contro il cancro!”. Tanto di cappello!
Ecco questo e’ il nocciolo della questione!!…….c’e’chi lucra sulla malattia e chi , come lei,  cerca di alleviare il dolore altrui  con il volontariato .
A fine giornata non mi rimase che ammettere che aveva ragione lei.

PURTROPPO!

Foto cortesia di Rareclass, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/






giovedì 18 febbraio 2016

AMICIZIE E DINTORNI



Da quando ho iniziato ad affrontare le mie peripezie di salute e ad  essere quindi catalogata come “malata”, ho avuto modo di testare il comportamento delle persone.
A parte i familiari , su cui puoi contare in tutto e per tutto , ognuno reagisce in modo differente e vi assicuro che in questi anni ho avuto modo di vivere delle situazioni al limite del grottesco.
Si va’ dalla pseudo amica che alla notizia del mio secondo ciclo di chemioterapie, pensando di essere spiritosa, mi butta la’ una battuta dicendomi “Ahhhh vedo che ti stai tenendo allenata” oppure un’altra che , forse per solidarietà,  mi dice    “ sai che anche a me stanno cadendo i capelli?” purtroppo a me stavano cadendo per motivi ben piu’ gravi dei suoi.
Ma con il senno di poi mi rendo conto che le persone sono a disagio quando devono interagire con chi sta lottando contro un tumore.
La malattia spaventa chi e’ costretto ad affrontarla,  ma anche le persone che la vivono di riflesso.
In questi anni ho avuto delle manifestazioni di affetto sincero da sconosciuti o da amici che non frequentavo da anni ,  che sono riusciti a stupirmi pregando continuamente in chiesa e donandomi santini vari, immaginette e rosari  malgrado in quel periodo fossi arrabbiata con Quello Lassu’.
Alcune amiche non riuscendo ad esternare  a parole il dispiacere nei miei confronti ,  si prodigavano in gesti concreti come accompagnarmi a comprare la parrucca oppure essere presenti alle visite mediche in mancanza dei parenti.
Quando in ospedale mi chiesero “Signora le interesserebbe un supporto psicologico?” rifiutai immediatamente pensando di essere una donna forte e di aver gia’ risolto tutti i miei conflitti interiori.
Ma mi sbagliavo! Io consiglio a tutti di consultare una psicologa , spesso riesce a “tirarti fuori” anche cio’ che non avevi mai confessato nemmeno a te stessa sino a quel momento.
La psicoterapia di gruppo  poi mi ha aiutata a condividere tutti i timori e i dubbi che vivevo perche’ quella stessa rabbia che avevo dentro, quell’insofferenza verso tutto e tutti raccontata da un’altra donna seduta accanto a me mi dava la certezza che non ero impazzita del tutto.  Nulla di cio’ che veniva confessato durante le sedute sarebbe uscito da quella porta  e questa certezza mi aiutava ad aprirmi senza remore.
Da quelle sedute e’ scaturita un’amicizia intensa e disinteressata con tre donne con cui amo trascorrere dei pomeriggi insieme, perche’ tra una risata e l’altra ci sosteniamo a vicenda come sorelle.
Forse il consiglio che posso dare, a chi in questo momento e’ in guerra con il cancro, e’ di evitare persone negative e depresse, non sprecate energie per amici che hanno deluso le vostre aspettative, coltivate le amicizie magari organizzando cenette in allegria , ma soprattutto fate cio’ che vi piace ora, perche’ di doman non v’e’ certezza!

Foto cortesia di Jessy Rone, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/


lunedì 15 febbraio 2016

LA MIA ARMA DI SEDUZIONE




La mia adolescenza è sempre stata caratterizzata dal mio aspetto curvy …come si dice ora.
In realtà a 14 anni appartenevo ancora alla categoria delle ragazzine magre, con gambe filiformi e ventre piatto. Ricordo ancora con quale soddisfazione comprai i miei primi jeans Fiorucci super attillati e scoloriti tipici degli anni 80.

A 16 anni PUFF si scatenarono gli ormoni , donandomi un seno prorompente e ingombrante,come diceva il compianto Giorgio Faletti “2 Roberti così ”,  ma soprattutto un fisico non proprio asciutto.

Un dramma per quell’età’…..pullover regolarmente legato in vita per coprire il lato b generoso, ma soprattutto reggiseni corazzati contenitivi con spallina larga ,decisamente poco sexy!! In pratica questa parte anatomica era diventata il mio “biglietto da visita”, sporgente come un davanzale per i gerani.

Vi lascio immaginare la mia delusione continua ogni qual volta mi recavo in qualche negozio famoso di biancheria intima nel sentirmi dire dalla commessa stizzita e con un sorrisino stampato in faccia “no mi dispiace la misura piu’ grande che abbiamo è la quinta” , peccato che per me non era abbastanza o meglio  quella non era una quinta reale. Non vi dico poi quando partivo con la mia amica Gianna per andare alla ricerca di un costume da bagno, slip alto una spanna forse più adatto a una signora di mezza età che ad una ragazzina…. credetemi era una vera impresa!

Se decidevo poi di fare un po’ di sano jogging o qualunque tipo di sport era una vera scomodità.

Beh devo ammettere però che qualche piccolo vantaggio c’era….  il mio seno fungeva da calamita per i ragazzi che talvolta puntavano alla scollatura piuttosto che guardarmi negli occhi ,ovviamente le situazioni imbarazzanti erano all’ordine del giorno.

Con il passare degli anni e con l’allattamento il mio seno subì le prime conseguenze,  la forza di gravita’ lo portava sempre piu’ giu’,sempre più giu’ ma io caparbiamente lottavo con costose creme e pesi in palestra per migliorarlo.

Quando scoprì di avere un tumore dopo la classica domanda “perché proprio a me?” la seconda fu “perche’ il mio dècolletè’ mi ha tradito?” eppure lo avevo sempre trattato bene ,  nel meno o nel male era stato fino a quel momento il mio punto di forza. Crisi totale!

Dopo l’intervento di riduzione iniziai a vedere sotto un’altra ottica il mio nuovo aspetto fisico.
Incredibile ma vero, ora potevo permettermi tutto cio’ che prima non potevo nemmeno immaginare.
 Le mie tette erano diventate quelle di una diciottenne evvivaaaa stanno su da sole….posso indossare qualunque abito scollato sulla schiena….sembro persino piu’ magra. Finalmente posso permettermi qualunque tipo di  costume da bagno , una goduria pazzesca… mi stanno bene anche quelli economici delle bancarelle del mercato.

Ragazze…Signore…..…sicuramente se non mi fosse capitato questo problema non avrei mai deciso di fare un intervento di chirurgia plastica per ridurre il mio seno, ma volete mettere la soddisfazione di andare nuovamente dalla commessa del negozio fashion e poterle dire “vorrei provare quel reggiseno tutto pizzi e seta taglia 5^”!!!

Foto cortesia di Garry Knight, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/     

martedì 9 febbraio 2016

DEDICATO A CHI NON SA’ DI AVERE IL BENE PIU’ PREZIOSO: “LA SALUTE”




Casa ufficio ….ufficio casa e figli …..casa ufficio……ufficio casa e figli…..

STOP!!!

Improvvisamente il mio frenetico tran tran quotidiano si interrompe come il fermo immagine di un film…  sotto la doccia… sento un nodulo sospetto nel seno destro…...mi dico “non e’ nulla tanto lo so’ che ho sempre avuto un seno fibromatoso” ma per precauzione faccio la mammografia…..ho 40 anni.. bisogna pur farla.

Per ulteriore controllo mi fanno un agospirato…..lo feci gia’ anni fa’…..quindi sono tranquilla….mio marito parte negli Stati Uniti per lavoro quindi vado da sola….mentre mi rivesto l’infermiera mi porge i documenti che mi serviranno per ritirare gli esiti e mi dice “ Signora comunque stia tranquilla che queste cose si risolvono sempre”…io cado dalle nuvole…..non capisco o forse non voglio capire….hanno evidentemente visto qualcosa di anomalo dal vetrino . 

Esco dall’ospedale in trance rimango seduta in auto per almeno 20 minuti sono inebetita , fisso il muro in pietra del parcheggio pensando “ e adesso cosa faccio?”….mio marito e’ lontano migliaia di chilometri non posso certo dirglielo mi chiama al telefono ma io mento spudoratamente per non preoccuparlo…vado dai nonni a prendere i miei bambini ma preferisco non dire nulla nemmeno ai miei suoceri.

Mi e’ crollato il mondo addosso ,come e’ potuto succedere proprio a me? Giorni prima mi ero vantata di star sempre bene di godere di ottima salute e di non ammalarmi mai. Come e’ possibile????
Seguono giorni difficili in cui non devo e non voglio far trapelare nulla in attesa che torni mio marito. 
Iniziano i viaggi della speranza per sentire consulti di vari medici ma decido di farmi asportare la massa tumorale all’Ospedale di Ivrea e poi a distanza di un anno ulteriore intervento di chirurgia plastica di riduzione al seno . E’ andato tutto benissimo i medici mi dicono  che sono “caduta in piedi” che dovendo fare solo radioterapia mi rimettero’ in fretta e cosi’ e’ stato. Trascorrono i fatidici 5 anni con i consueti controlli ma quando finalmente posso pensare e convincermi di essere GUARITA ecco che la vita mi presenta un’altra dura prova da affrontare.

Durante una visita di controllo spiego all’Oncologo che e’ da un mesetto che faccio fatica ad allungare il braccio destro in avanti….diagnosi: metastasi ai linfonodi sotto l’ascella destra. Questa volta decido di recarmi a Candiolo (TO) un centro d’eccellenza per la lotta contro il cancro.

 Mi consigliano di fare un ciclo di chemioterapie prima dell’intervento di asportazione dei linfonodi. Lo spettro delle chemio mi si prospetta all’orizzonte….cadono i capelli  le ciglia e le sopracciglia il mio sguardo diventa quello di un pesce lesso ma soprattutto ad ogni seduta mi sento sempre piu’ una larva…la chemio ti toglie la dignita’ di persona oltre che di donna. Vorresti fare tante cose con il cervello ma il mio corpo non collabora in certi giorni diventa veramente difficile lasciare il divano.

 Pian piano supero le terapie mi viene fatto l’intervento e dopo delle radioterapie come prevenzione.
Agosto 2013… trascorro vacanze stupende in Sicilia…in un momento di solitudine piango di gioia sotto l’ombrellone pensando a tutto cio’ che ho passato nei mesi precedenti…e come un mantra silenzioso nella mia testa “ ce l’ho fatta ce l’ho fatta”. 

Torno a fine Agosto a casa, da qualche giorno avverto uno strano bruciore sotto l’ascella sinistra….il terrore mi attanaglia la mente…non e’ possibile…eppure il tumore si ripresenta . Il mio primo pensiero e’ stato “ NON FACCIO PIU’ NULLA!!!” sono stanca, esasperata, ma ho 2 figli e non posso permettermi di non curarmi piu’. 
Ricomincio TUTTO da capo questa volta le chemio sono meno invasive riesco ad andare comunque a lavorare dopo qualche giorno dalla seduta; sono stata nuovamente operata ora attendo di iniziare nuovamente le radioterapie. 

Oramai mi sono convinta di essere entrata in un tunnel dal quale non ne usciro’ piu’ non potro’ piu’ considerarmi guarita definitivamente …tirero’ avanti giorno per giorno …godendo di ogni minuto della giornata!! Spero di riuscire a ritornare ad un po’ di sana monotonia almeno per qualche mese per riuscire a riprendere le forze per combattere perche’ NON MI VOGLIO ARRENDERE ….perche’ ho ancora troppe cose da fare, troppe idee che mi frullano nella testa …voglio accompagnare i miei figli all’altare ..chissa’ se diventero’ nonna…. E a chi mi chiede come sto’ rispondo “BARCOLLO MA NON MOLLO”!!!!!!! J J J


Fotografia cortesia di Paul Falardeau, pubblicata con permesso:https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/

lunedì 8 febbraio 2016

LE COMPAGNE DI MERENDE ALL’HOTEL 5 STELLE



Dopo l’intervento di adenoidi a 4 anni, le uniche volte che ero entrata in un ospedale erano dovute ai fantastici e intensi dolori delle doglie…..ben 2 volte ….perché si sa’ e’ un dolore che si dimentica . Reparto maternità ….tutte grosse come balene….felici e impaurite, ma dopo il parto tutte a mangiare pane e salame per chi come me, da mesi, era recettiva alla toxoplasmosi . Gli anni successivi per fortuna sempre in salute.
Passata la botta iniziale ….dopo aver digerito la notizia di avere un tumore al seno, inizio il pellegrinaggio classico tra un ospedale e l’altro …e tra uno specialista e l’altro… perche’ senti “2 campane”, ma quando una e’ all’opposto dell’altra, hai una confusione in testa pazzesca e ti tocca sentire un terzo centro di eccellenza.
Alla fine un po’ per comodità e un po’ perche’ l’avere la mia famiglia vicina mi trasmette coraggio, decido di farmi operare nell’ospedale della mia piccola citta’.
Arrivo nella camera dell’hotel 5 stelle (come lo chiamo io)  e mi ritrovo in mezzo ad altre 4 signore ultra sessantenni di provincia, con le loro vestaglie rosa cipria e le ciabattine con le piumette davanti avete presente??! Ovviamente i capelli schiacciati  dietro con il “ nido di rondine” come Prodi.

Inizio a chiacchierare con loro , ma presto a sentire i loro discorsi mi viene una depressione allucinante. Una sequenza interminabile di lamentele, di racconti su come avevano scoperto di avere un tumore, sulle cure che dovranno affrontare. Bla Bla Bla. Basta!
Al colmo della disperazione assumo una faccia corrucciata, tipo il mitico Arnold del telefilm anni 80 quando diceva al fratello “Che cavolo stai dicendo Willis” e sbotto “MA CHE AVETE DA LAMENTARVI ALMENO VOI CI SIETE ARRIVATE ALLA VOSTRA VENERANDA ETA’ IO HO SOLO 40 ANNI!!!! UFF!”.

Ma oltre il danno pure la beffa,  perche’ dopo l’intervento chirurgico non riuscivo a svegliarmi dall’anestesia.
Nei rari momenti in cui aprivo gli occhi mi guardavo intorno e vedevo tutte le altre signore belle vispe e arzille, stile film “Cocoon”, che chiacchieravano, mentre io mi riassopivo un’altra volta. Mmmmmmhhh che rabbia ma perche’ non riesco a svegliarmi anch’io??? Tra un sonnellino e l’altro , sentivo ogni tanto uno strano ticchettio che arrivava dal letto di una signora accanto a me. E mi chiedevo… Ma che cosa sta facendo la signora? Dopo essermi svegliata finalmente capii cos’ero quel rumore ….la signora Maria di  “soli” 83 ANNI continuava a mandare sms con il suo cellulare dell’anteguerra parola dopo parola. Una donna un mito.

Appena preso confidenza con la sottoscritta, mi tocco’ pure illustrarle come funzionava il T9. Quando si dice che le donne hanno una marcia in piu’ a qualunque eta'!

 Foto cortesia di Ramona Forcella, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/