Navigando sul web alla ricerca di
qualche rimedio infallibile per affrontare il cancro, mi sono accorta che i consigli
medici e spirituali sono davvero un’infinita’.
Dopo lo shock iniziale, ognuno
adotta una tecnica diversa per metabolizzare la triste notizia e trovare le
motivazioni interiori per combattere.
La fatidica sera di quello
stramaledetto settembre 2007 , uscii dall’Ospedale camminando come un robot. Le
mie gambe si muovevano meccanicamente, ma il mio cervello ero un'accozzaglia di
pensieri, avevo bisogno di riordinare le idee prima di andare dai miei figli.
Dove potevo andare? Era tardi e
di sicuro sarebbe stato preferibile non rimanere a lungo in quel parcheggio al
buio e da sola.
Forse vi sembrerà assurdo e
inspiegabile, ma decisi di recarmi in un grande centro commerciale. All’improvviso
tutto mi sembrava tetro e opprimente e avevo bisogno di vedere luci, colori ,
persone, insomma che la vita stava continuando per tutti, anche se non per me.
Entravo e uscivo dai negozi senza
capire cosa stessi cercando. Nulla in particolare, di certo non avevo un bisogno reale e non in quel momento, ma come d’incanto
mi ritrovai ad acquistare una cintura.
Era un oggetto qualunque, ma possedere
qualcosa tra le mie mani nuovo di zecca mi dava sicurezza, stavo facendo shopping come qualunque altra
donna “sana “ .
Da quel giorno lo shopping e la
cura di me stessa erano diventati la mia priorità, la mia consolazione, il mio
incentivo ad andare avanti.
Ad ogni visita medica che
affrontavo, mi premiavo comprando ciò che ogni donna desidera, abbigliamento ,
bigiotteria , trucchi . Ahimè non essendo miliardaria mi concedevo qualche
sfizio non certo dei regali lussuosi.
Ebbene sì, lo ammetto, sono diventata in un certo senso egoista, perchè
ho iniziato a mettere davanti a tutto e tutti il mio essere Donna e i miei desideri,
talvolta sacrificati per badare alla casa e ai figli.
La parrucchiera tutte le
settimane? Certo perché no! Vedermi allo specchio con i capelli ben pettinati
mi faceva tornare subito il buon umore, anche se ero piena di medicazioni e
fasciature.
Un massaggio anticellulite? Altroché! dopo tutto il cortisone aveva
contribuito a farmi diventare gonfia e in sovrappeso, quindi meglio porvi
rimedio.
Iniziai così anche un cambio
repentino di look perchè si sa’ l’apparenza inganna; tacchi alti, vestiti corti
, cercavo in tutti i modi di distrarre l’attenzione di chi mi circondava, perchè
ero stufa di vedere le facce degli amici che mi compativano, quando mi
guardavano, gli si leggeva in faccia che stavano pensando “poverina”.
Avevo creato una sorta di maschera
dietro cui nascondermi, per non far
trapelare il mio reale stato d’animo.
Essere ogni giorno vestita di
tutto punto , truccata, ingioiellata e apparentemente allegra mi dava la forza
per continuare la mia battaglia. Alle sedute di chemioterapie mi presentavo in
Ospedale con tuta da ginnastica blu elettrico agghindata con anello e collana in tinta, ma
soprattutto, sotto la mia odiata parrucca, un trucco che non passava
inosservato.
Sentirsi bene fuori, per combattere
il disagio mentale e la spossatezza fisica.
Forse i miei consigli non
appariranno mai in qualche sito di medicina alternativa , certo lo yoga che ho
praticato nel periodo della mia malattia mi ha aiutato a riacquistare serenità e
concentrazione, ma a chiunque mi abbia mai fatto qualche complimento dicendomi “Oh
Rosy come sei sempre ben vestita e truccata “ io ho sempre risposto con ironia “MEGLIO
FAR INVIDIA CHE PIETA’ “ !!! J
Foto cortesia di
Izaias Almeida, pubblicata con permesso https://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/
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